Quando decidiamo di vendere il nostro oro è ovvio che vogliamo ricavarne il maggior guadagno e vogliamo anche essere certi di affidarci all’operatore migliore che si possa trovare sulla piazza.
Ottimi propositi ma come è possibile realizzarli?
Consideriamo il primo obiettivo che vogliamo raggiungere: ottenere il maggiore guadagno.
Non è difficile. Basta armarsi di pazienza e visitare molti siti di compro oro ed effettuare una prima scelta fra quelli che sembrano offrire le migliori garanzie di serietà. Quindi controllare che sia possibile bloccare il prezzo online, ovvero avere almeno per ventiquattro ore la sicurezza di poter contare su una cifra fissa mentre si decide se vendere o meno il proprio oro. È importante anche tenere conto di come l’operatore scelto segua la procedura più idonea nella gestione dell’intera operazione e la possibilità, in caso si intenda vendere un quantitativo significativo del prezioso metallo di poter trattare il prezzo e riuscire a spuntare una cifra superiore. Sono tutte situazioni che possono variare, anche molto, in base al periodo scelto per vendere, come già detto alla quantità di oro proposto e alla serietà dell’operatore.
Concentriamoci sulla moralità dell’acquirente. Può sembrare strano ma uno dei requisiti, richiesti per legge, a chi intende entrare nell’elenco degli Operatori Professionali in Oro è l’integrità morale o onorabilità che dir si voglia, e non solo del richiedente ma anche di chi lavorerà con lui sia come socio che come dipendente.
Un altro requisito riguarda la forma giuridica della società, che deve avere come oggetto sociale il commercio dell’oro ed un capitale minimo, sempre stabilito per legge, interamente versato.
La domanda deve essere presentata tramite moduli predisposti dalla Banca d’Italia e facilmente reperibili sul suo sito. Molto importante seguire attentamente le istruzioni pena il respingimento della domanda.
In ogni caso la Banca d’Italia, in caso lo ritenga necessario, può richiedere documentazione supplementare per verificare il pieno possesso dei requisiti richiesti.
Chi decide di intraprendere questa strada avrà la qualifica di Banco Metalli a tutti gli effetti.
Questo gli permetterà, non solo di acquistare oro usato come è già possibile per tutti i Compro Oro, ma di poter fondere il metallo acquistato per produrre lingotti e, volendo, anche monete auree. Stiamo parlando di oro da investimento.
Nell’anno 2000, e più precisamente il 17 gennaio, è stata pubblicata la legge n. 7 che insieme al Provvedimento UIC del 14 luglio dello stesso anno, regolamenta il commercio dell’oro in Italia.
I lingotti d’oro sono considerati da investimento se pesano anche solamente un grammo. Per quanto riguarda le monete auree sono da prendere in considerazione sia quelle che, a partire dal 1800, hanno avuto corso legale sia quelle, come accennato sopra, che sono state coniate direttamente dall’Operatore Professionale.
In effetti la sequenza degli eventi è molto più lunga.
Si inizia con l’oro acquistato da una persona che si è recata nella sede dell’azienda scelta, magari è un dente d’oro o una catenina del battesimo. I gioielli così ceduti vanno annotati su un apposito registro insieme alle generalità del venditore. L’Autorità di Pubblica Sicurezza procede periodicamente al controllo di tali libri. Dopo un idoneo lasso di tempo che deve essere rispettato per non contravvenire alle leggi che contrastano il riciclaggio di merce rubata, solitamente dieci giorni, il prezioso metallo può essere finalmente fuso. Può anche essere deciso di utilizzarlo per creare nuovi gioielli. In effetti non esiste oro vecchio, ma solamente già usato. Le alte temperature necessarie per la fusione garantiscono, se così possiamo chiamarla, la rinascita del metallo, che colando dal crogiolo si avvierà verso la sua nuova vita. Quello che non diventerà un anello o un bracciale potrà trasformarsi in un lingotto o in una moneta, oppure potrà seguire altre strade ed essere utilizzato nell’industria per costruire componenti elettronici o simili. Ricordiamo che l’oro è un buon conduttore e quindi largamente impiegato.
Così può accadere che il vecchio braccialetto rotto che abbiamo venduto perché non ci piaceva più, diventerà l’anello d’oro che abbiamo deciso di acquistare per fare un regalo importante.